Gobba di bisonte: è solo un inestetismo?

Si tratta di un accumulo di grasso tra il tratto cervicale e il tratto dorsale. Definita anche Lipodistrofia Cervicodorsale (Dorsocervical fat pad), può essere espressione di altre patologie o, più comunemente, un inestetismo associato o meno ad alterazioni della postura della colonna.

Può derivare da:

  • Sindrome di Cushing: una patologia ormonale, caratterizzata dalla produzione eccessiva di cortisolo.
  • Assunzione prolungata di farmaci steroidei.
  • Effetti collaterali di alcuni farmaci (ad esempio alcuni antivirali utilizzati per l’HIV).

In alcuni casi, in particolare nelle donne in post-menopausa, è associata all’incremento della cifosi dorsale (ipercifosi), spesso secondaria all’osteoporosi ed è correlata a una sindrome dolorosa cervicale che genera proprio dal tentativo del rachide cervicale di “sopperire” alla anomala curva dorsale.

Tuttavia nella maggior parte dei casi ha un’eziologia sconosciuta, apparentemente legata a fattori genetici/ereditari, e non comporta alcuna sintomatologia.

E’ certamente motivo di disagio estetico e in alcuni casi può essere essa stessa motivo di dolore cervicale.

Fattori Predisponenti

Alcune posture errate, quelle in cui il corpo è inclinato in avanti, tipico di chi svolge lavori sedentari, e l’obesità sono certamente fattori predisponenti.

Cosa occorre fare?

Innanzitutto occorre… fare diagnosi!

Seppur spesso si tratti di un accumulo di grasso benigno è compito del medico accertarne l’origine. Rari casi di tumori o malformazioni vertebrali devono essere escluse prima di esser certi che si tratti della Gobba di Bisonte.

La visita medica è spesso sufficiente ma in alcuni casi può essere di aiuto uno studio ecografico o altri esami radiologici come RX e RMN.

Quando è richiesto, il trattamento di elezione, essendo la gobba di bisonte un accumulo di grasso, è la liposuzione. Tuttavia l’accumulo adiposo può ritornare. Se è associato a obesità è certamente consigliabile un piano nutrizionale adeguato.

Quando associata a posture scorrette e/o a sintomi dolorosi del rachide cervicodorsale è certamente indispensabile un percorso riabilitativo, incentrato prevalentemente su un percorso mirato di esercizi (sia posturali che respiratori). Si possono associare alcuni trattamenti che rientrano nella Terapia Manuale per aiutare la muscolatura cervicodorsale.

Prevenzione

Non esiste purtroppo un chiaro percorso preventivo. E’ certamente di aiuto consultare uno specialista ai primi segni di comparsa della gobba di bisonte perché se si evita l’accumulo del grasso si riesce a ottenere una risposta migliore e si prevengono i disturbi collaterali che possono essere associati.

Gobba di bisonte

Marco Di Gesù

Fisiatra Interventista

P.iva 05872370829
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