«Non ti tratto finché non ho una diagnosi che mi convince»
Una frase che, purtroppo, ancora merita lusinghe.

Può apparire scontato che la terapia esista solo dopo che vi sia una diagnosi.
In fondo nessuno assumerebbe un farmaco antipertensivo se non dopo una visita medica (con i relativi accertamenti diagnostici) e una prescrizione.
Nessuno si sottoporrebbe a un intervento chirurgico se non dopo una diagnosi.
Non esiste Terapia che non sia rivolta a una patologia. E l’identificazione di una Patologia si chiama Diagnosi.
Eppure nel campo delle patologie muscoloscheletriche ancora qualcuno pensa che possa esistere una TERAPIA (lo è la fisioTERAPIA) senza una diagnosi.
Certo, esiste l’automedicazione per i disturbi “comuni”. Esistono i farmaci che non richiedono prescrizione. Ed esistono tanti “acciacchi” che non possono costringere a una visita medica.
Ma quando si intraprende una Terapia non può non esserci una Diagnosi.
E, ne sono pienamente convinto, è necessaria (seppur a volte non sufficiente) una Laurea in Medicina per far Diagnosi.
Prima valutazione:
Paziente valutata precedentemente da ortopedico e fisiatra (vedi referto) e trattata da osteopata con manovre e ginnastica posturale senza risultati.
Persistono algie poliarticolari e muscolari migranti, blocco antalgico cervicale e difficoltà/dolore nella mobilizzazione attivo/passiva delle articolazioni del rachide cervicale e dei cingoli scapolari. In atto dolore cervico brachiale sx che si accentua alla digitopressione sulle apofisi trasverse cervico dorsali (soprattutto c7-D1- D2) e sui muscoli paravertebrali dellá stessa zona.
La paziente lamenta parestesie diffuse sugli arti superiori che a volte hanno interessato anche la parte occipitale del cranio.
Non si evidenziano deficit di forza.
Ritenendo di essere davanti ad un quadro clinico di non chiara eziopatogenesi (infiammazione radicolare miotensiva in contestuale quadro con leggero dimorfismo cervico dorsale?) si richiede ulteriore valutazione specialistica fisiatrica.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti e chiarimenti.
Valutazione inviatami da un Fisioterapista che, seppur d’innanzi a una paziente già sottoposta a due visite mediche, non trova una correlazione tra sintomi e diagnosi fatta e invia la paziente alla mia attenzione.
Mi ha sorpreso. E la mia meraviglia è indice di quanto poco spesso ciò avvenga.
Comincio a stancarmi di chi induce i pazienti a minimizzare i sintomi con un “vieni che ti aggiusto” o “metti il braccialetto che risolvi, con me ha funzionato”, espressioni tipiche di chi non ha una Laurea sanitaria.
Occorre far squadra, per il bene del paziente.
Occorre far squadra perché abbiamo scelto di Curare, non di spillare soldi.
Occorre far squadra perché si Cura solo con la Terapia.
E non esiste Terapia senza Diagnosi.