Infiltrazioni di cortisone nelle Articolazioni

Un numero crescente di effetti collaterali da abuso di infiltrazioni con cortisone. Il desiderio del paziente di ridurre rapidamente il dolore ma il timore che “il cortisone faccia male”.

Ho deciso di raccogliere le domande che più comunemente vengono rivolte dai pazienti con le mie risposte, auspicando che riesca a esser chiaro a tutti.

Infiltrazione di cortisone: Qual è la procedura?

L’infiltrazione endoarticolare prevede la deposizione di cortisone, o acido ialuronico, all’interno dell’articolazione. Si effettua tramite puntamento ecoguidato, come nel caso dell’infiltrazione endoarticolare di ginocchio, oppure sotto guida ecografica, come nel caso delle infiltrazioni d’anca. La procedura prevede la realizzazione di un campo operatorio sterile e l’utilizzo di materiale monouso. Può essere effettuata da un singolo operatore o può richiedere la presenza di un secondo medico. La regione interessata viene anestetizzata con ghiaccio spray per ridurre il fastidio della puntura. Al termine dell’operazione il paziente viene guidato verso il miglior percorso riabilitativo.

Il cortisone endoarticolare

Il cortisone in sede endoarticolare aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore.

I cortisonici sono simili a sostanze (gli ormoni) che il nostro organismo produce per aiutare a ridurre l’infiammazione. Se il dolore dell’articolazione non è legato a un processo infiammatorio il cortisone può non essere d’aiuto. Viceversa, in caso di processi infiammatori le infiltrazioni con cortisone risultano tra le principali procedure indicate.

Per quanto tempo funziona?

Il cortisone è in grado di ridurre l’infiammazione e il dolore da essa derivante, per alcuni giorni o alcune settimane. Se l’infiammazione è l’unica responsabile del dolore (molto meno spesso di quanto pensiamo) allora il cortisone può avere un effetto che dura anche alcuni mesi. Se, invece, l’articolazione soffre di una patologia più ampia e l’infiammazione rappresenta solo uno dei sintomi della patologia, il cortisone darà un effetto breve e reversibile.

Quando va usato?

Le infiltrazioni con cortisone vanno adoperate quando occorre dare una tempestiva riduzione del dolore e di tutti gli altri segni dell’infiammazione: il versamento articolare, il rossore, il gonfiore e il calore dell’articolazione e l’impotenza funzionale che ne deriva.

Cortisone effetti collaterali

Il cortisone non va usato quando il dolore non deriva da un processo infiammatorio e quando esistono delle controindicazioni (ad esempio quando è presente versamento endoarticolare di natura ematica). Come per tutti i farmaci, il cortisone utilizzato per infiltrazione può avere degli effetti collaterali. Anche se immesso all’interno dell’articolazione una parte viene sempre assorbita dall’organismo per cui valgono le stesse regole, in termini generali, del cortisone assunto per bocca nonostante gli effetti collaterali del cortisone infiltrato siano comunque decisamente minori. 

Nel paziente diabetico:
Il cortisone può causare un aumento dei valori della glicemia dopo l’infiltrazione.

Nel paziente iperteso:
Il cortisone può causare un aumento dei valori della pressione arteriosa dopo l’infiltrazione e, comunque, per un periodo transitorio che di norma non supera le 48 ore.

Nello sportivo agonista:
Il cortisone è una sostanza dopante. Simulando gli effetti degli ormoni steroidei riduce il senso della fatica. Per tale motivo le infiltrazioni con cortisone possono alterare le prestazioni agonistiche dell’atleta.

Effetti collaterali locali

Tra gli effetti collaterali locali più frequenti vi sono l’atrofia cutanea e la depigmentazione della parte trattata: questo accade quando vi è un travaso di cortisone nel tessuto sottocutaneo. Di norma una buona tecnica infiltrativa, soprattutto se ecoguidata, riduce notevolmente il rischio di tale effetto collaterale.

Il cortisone rovina le articolazioni?

É il timore più diffuso e in buona parte motivato. Come tutti i farmaci, se abusato, ha effetti nocivi in particolare sull’articolazione, sull’osso con cui viene a contatto e, maggiormente, sui tessuti molli come legamenti, tendini e tessuto sottocutaneo. Sull’osso può causare effetti simili all’osteoporosi. Vige la raccomandazione di non superare le 3-4 infiltrazioni annue per articolazione ma, in linea di principio, si tende con buon senso a ridurre allo stretto indispensabile l’uso del cortisone.

Può essere utilizzato su tendini e legamenti?

L’infiltrazione peritendinea di cortisone è certamente in grado di ridurre l’infiammazione a carico di tendini e legamenti. Seppur un’ottima tecnica sono sempre più chiari gli effetti collaterali che si inducono ai tessuti per cui negli ultimi anni si ricorre all’uso di cortisone solo in casi particolari. In particolare nel caso del tendine d’Achille e nel tendine rotuleo è ormai chiaro che il trattamento infiltrativo con cortisone va evitato.

Perché eseguo le infiltrazioni ecoguidate?

Grazie all’infiltrazione ecoguidata si può monitorare in tempo reale il percorso dell’ago per essere sicuri che l’infiltrazione vada “a segno” in modo da ridurre drasticamente i rischi della procedura.

La certezza del posizionamento del farmaco consente, inoltre, la possibilità di ridurre i dosaggi utilizzati (“piccole dosi solo dove serve“), con conseguenti minori possibili effetti collaterali.

Marco Di Gesù

Fisiatra Interventista

P.iva 05872370829
Viale Strasburgo, 422 – 90146, Palermo
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